Chi tra noi non ha nella sua playlist la mitica "Green Onion"? Icona del Memphis sound, punto fermo dalla Stax records (con i suoi MG's faceva da house band ad artisti del calibro di Otis Redding, Wilson Pickett o Sam & Dave) ed autentico maestro dell'organo Hammond, il 66enne Booker T è tornato con un nuovo lavoro solista e per l'occasione, come per il precedente del 2008 (Potato Hole) in cui si era fatto affiancare dai nostri beneamati Drive By Truckers e perfino da Neil Young, anche stavolta il supporto è di assoluto spessore. Innanzitutto i Roots, già felicemente coinvolti nel disco di John Legend, sempre presenti a macinare R&B sullo sfondo ma poi anche Jim James (My Morning Jacket), Matt Berninger (The National), Sharon Jones e perfino Lou Reed mettono il loro bel contributo a questa nuova uscita.
Un disco quasi esclusivamente strumentale, così come nei gusti e nelle caratteristiche dell'autore da sempre maestro assoluto dell'organo, ma che in realtà ho apprezzato moltissimo nei brani cantati e soprattutto nell'unico con la sua voce: brano che, guarda caso, si chiama "Down in Memphis", quasi che volesse sottolineare con assoluta chiarezza chi è il re del Memphis sound. Altri brani da segnalare: Representing Memphis (con il duo Sharon Jones-Matt Beringer) ed il funk di Progress (alla voce Jim James).
Voto: ☆☆☆1/2 (consistente)
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