domenica 26 dicembre 2010

Amos Lee - Mission Bell - El Camino (with lyrics)


Il prossimo 25 gennaio è in uscita il nuovo album di Amos Lee.
Si chiamerà Mission bell e prevede la collaborazione di alcuni grandi interpreti come Lucinda Williams, Wille Nelson, Sam Beam (Iron & Wine), Priscilla Ahn, Pieta Brown e James Gadson.
Tuttavia probabilmente la grossa novità in questo lavoro di Amos Lee è la collaborazione nella produzione di Joey Burns e John Convertino dei Calexico che senz'altro mettono la loro impronta nel sound del disco che apparirà lievemente diverso rispetto ai precedenti.

"The musicality that those guys bring is just amazing," Lee says. "It was especially nice to work with John and get a very different texture rhythmically. They're great at creating atmosphere - sonically, they brought a beautiful dimension into a lot of the songs, and helped them to expand and breathe more."

Ecco la tracklist del nuovo album (molti pezzi sono già ascoltabili sul web):

1. El Camino
2. Windows Are Rolled Down
3. Violin (featuring Sam Beam)
4. Flower
5. Stay With Me (featuring Priscilla Ahn)
6. Out Of The Cold (featuring Pieta Brown)
7. Jesus (featuring James Gadson)
8. Hello Again
9. Learned A Lot
10. Cup Of Sorrow
11. Clear Blue Eyes (featuring Lucinda Williams)
12. Behind Me Now / El Camino Reprise (featuring Willie Nelson)

venerdì 17 dicembre 2010

Vinile pesante


Sarà che sto invecchiando, o sarà che la nuova testina ha bisogno di 80 ore di lavoro prima di entrare in forma, ma recentemente il vinile sta avendo un grande revival anche a casa mia.
Quindi stasera scorrendo col dito lo scaffale dei dischi che ancora troneggia sulla libreria, mi fermo su una busta che probabilmente non estraevo da almeno 20 anni.
Non condivido certo l'orientamento politico del buon Ted e neanche certi suoi radicalismi, ma come hard-rocker il suo posto nella storia del genere se lo merita tutto. La critica classica dice che Free for all non è all'altezza del successivo Cat scratch fever, ma io lo trovo sempre un grande album, arricchito per di più dalla presenza vocale di un texano che stava per dare alla luce uno dei più bei concept album della storia del rock. Album che è ovviamente stato suonato immediatamente a seguire, stavolta però in versione CD.

Cominciano le classifiche....


I migliori 10 album del 2010 secondo Rolling Stones:

1. Kanye West, My Beautiful Dark Twisted Fantasy
2. The Black Keys, Brothers
3. Elton John and Leon Russell, The Union
4. Arcade Fire, The Suburbs
5. Jamey Johnson, The Guitar Song
6. Vampire Weekend, Contra
7. Drake, Thank Me Later
8. Robert Plant, Band of Joy
9. Eminem, Recovery
10. LCD Soundsystem, This Is Happening


Sempre i primi 10 secondo NME:

1. These New Puritans – ‘Hidden’
2. Arcade Fire – ‘The Suburbs’
3. Beach House – ‘Teen Dream’
4. LCD Soundsystem – ‘This Is Happening’
5. Laura Marling – ‘I Speak Because I Can’
6. Foals – ‘Total Life Forever’
7. Zola Jesus – ‘Stridulum II’
8. Salem – ‘King Night’
9. Liars – ‘Sisterworld’
10. The Drums – ‘The Drums’

mercoledì 8 dicembre 2010

Clapton 2010

Per il suo primo disco solista dopo 5 anni, Slowhand decide di costruire un album dalle tonalità "oldies" mischiando cover (molte) a brani inediti (pochi) e chiamando al suo cospetto un gran numero di fantastici musicisti (Jim Keltner alle percussioni, Willie Weeks al basso e Walt Richmond alle tastiere) per non parlare delle numerose guest stars (J J Cale su tutti, Wynton Marsalis, Sheryl Crow, Derek Trucks, Allen Toussaint e un buon numero di componenti della mitica Preservation Hall Jazz Band ai fiati). Quello che ne esce è un disco molto rilassato, ovviamente di qualità tecnica superiore, infarcito di pezzi blues, blues-rock, jazz e perfino pop, ma di fatto un album per fans, per gente che, come il sottoscritto, adora Clapton. Come ho letto da qualche parte: "Chi di blues ne sa, sa di Clapton; chi ama il blues, vive di Clapton"
.

Registrato parte a Los Angeles e parte a New Orleans contiene ben 14 pezzi (forse troppi) fra cui però almeno 8-9 tracce sono assolutamente degni di attenzione a cominciare dallo splendido pezzo che vi propongo in video scritto da J J Cale nel 1971 per il mitico album "Naturally" (che contiene fra l'altro pezzi come After midnight, Call me the breeze e Magnolia".

Segnalo ancora "Rocking chair" con uno splendido Derek Trucks alla slide guitar, "How deep is the ocean" di Irving Berlin con Wynton Marsalis alla tromba, "Diamonds made from rain" uno dei pochi pezzi inediti ma destinato a fare strada come singolo in cui si registra la collaborazione di Sheryl Crow, "Hard times blues" (forse il pezzo più elegante di tutto il disco) e la stupenda traccia finale "Autumn leaves".
Insomma un disco per appassionati del genere ma sicuramente una delle cose più convincenti fatte da Clapton come solista.

sabato 4 dicembre 2010

Caravan in concerto a Londra


Certo che 175 sterline non sono paglia però l'evento è eccezionale. I wish I was in London tonight...

Live Filmed Concerts at Metropolis Studios - Saturday 4th December
CARAVAN - 16:00, JOHN LEES' BARCLAY JAMES HARVEST - 21:00


Specially reformed for our ITV Legends concerts, Canterbury's finest, CARAVAN, will be performing at 16:00 on Saturday December 4th - they have already rehearsed a set which includes Memory Lain Hugh/Headloss, Why Why Why, Golf Girl, Smoking Gun, Unauthorised Breakfast Item, Nightmare and Nine Feet Underground.

JOHN LEES' BARCLAY JAMES HARVEST will be on stage at 21:00 to appear in front of just 140 people to cover some of their greatest moments from Once Again, Other Short Stories, Everyone Is Everybody Else, Time Honoured Ghosts, Octoberon and Gone To Earth and more.

This exclusive and unique show for only 140 fans will be held at the Metropolis Studios in Chiswick London on Friday 3rd December 2010, This intimate show will be filmed for a DVD and shown on the ITV network as part of the Legends series.

The show will include a champagne reception, photo opportunity with the band and an exclusive personal mention on the limited edition DVD. The show will last for 75 minutes and will include songs from their 42-year repertoire and new material.

The tickets are priced at £175 and will likely to be sold out very quickly. The link to buy tickets from the Metropolis website is here:

http://www.metropolis-group.co.uk/events.php?p=1&id=52

venerdì 26 novembre 2010

Regina Spektor + The Roots

In promozione del nuovo album dal vivo "Live in London" (con DVD compreso) la partecipazione allo show di Fallon in compagnia dei Roots. Non vedo l'ora di averlo tra le mani. A chi interessa altri filmati dal dvd: here, here, e anche here.


sabato 20 novembre 2010

The Coral "Sandhills"  at Rough Trade East London



Dopo 3 anni dall'ultimo album ritorna la band di Liverpool salutata all'inizio della carriera come the next big thing del brit-pop e successivamente un pò sopravanzata nelle preferenze di pubblico e critica da altre band con maggior appeal mediatico (vedi Arctic monkeys e Franz ferdinand).
A me sono sempre piaciuti fin dal primo fantastico disco neo-psych anni '60 fino a quest'ultimo lavoro in cui si mischiano innumerevoli influenze diverse ma tutte che fanno ritornare ad atmosfere anni '60-'70.
Un esempio è il brano che propongo oggi che potrebbe essere stato scritto 30 anni fa dagli America. Buon ascolto

Adele - Video "Rolling in the deep"

Bellissima. Soul-Pop di ispirazione anni '60. Francamente con Adele non sentiamo la mancanza di Amy Winehouse.


Arcade Fire - video "The suburbs"

Il miglior brano dell'ultimo disco ed un video (regia di Spike Jonze) veramente molto bello. Come è facile passare, a 15 anni, dal cazzeggio alla violenza...


martedì 16 novembre 2010

Stan Ridgway - Neon mirage

Ho sempre detto che al mio funerale vorrei che fosse suonata Camouflage. Questo immagino spieghi come il sottoscritto tenga in considerazione il suo autore, Stan Ridgway. Già fondatore e colonna portante degli Wall of Voodoo, band di Los Angeles (ricordate "Mexican Radio"?), sopravvissuta solo 5 anni dall'abbandono di Ridgway (ha lasciato la band nel 1983), nei successivi quasi trent'anni di carriera solista, ha toccato vari generi tra cui rock classico, new wave, elettronica ed anche un pò di country con atmosfere tipicamente western. Il nuovo album del 2010 inizia con la riedizione di "Big Green Tree" (già sull'album "Black Diamond" del 1995) ora resa in chiave folk-rock è più splendida che mai. Anche la stupenda "Halfway There", autobiografica sullo scorrere degli anni (ne ha 56 compiuti) è una ballata tex-mex toccante e countryeggiante (l'attacco ricorda un pò Willin' dei Little Feat), così come anche il brano di Bob Dylan "Lenny Bruce". Poi i soliti brani un pò morriconiani (come Campuflage, appunto): "This town called fate" e la strumentale "Neon Mirage" ed il blues stupendo di "Scavenger Hunt".
Niente di particolarmente innovativo, per carità, ma sicuramente un disco musicalmente maturo e completo, nostalgico al punto giusto, da annoverare tra i migliori lavori dell'anno. E poi con quella voce lì, che sembra il figlio di Willie Nelson, che meraviglie.

Voto: ★ ★ ★ ★ (splendidamente genuino)

sabato 13 novembre 2010

Phosphorescent - "Nothing Was Stolen (Love Me Foolishly)"


L'anima e, nei primi anni di attività, anche l'unico componente dei Phosphorescent è Matthew Houck che emerge all'inizio degli anni 2000 salutato come l'ennesimo epigono di Bob Dylan. Dal 2003 ad oggi pubblica 5 album tutti improntati allo sviluppo di sonorità tipiche della musica americana che risente delle potenti influenze folk e alt/country rock dei gruppi e dei solisti nati e cresciuti negli anni '70 (Neil Young, Eagles, Gram Parsons, Dan Fogelberg). I primi 4 album sono lavori praticamente da solista e solo nel 2010 pubblica lo splendido "Here's to taking it easy" avvalendosi del supporto di una band appositamente riunita.
Il risultato è, ovviamente per chi ama il genere come il sottoscritto, un album limpido, emozionante che in realtà segue percorsi non certo originali e magari affrontati innumerevoli volte, ma nel caso specifico interpretate con estrema ricercatezza musicale con un uso dei singoli strumenti (soprattutto pedal steel e piano) che per tecnica e accuratezza talora stupiscono.E' dunque un disco molto "classico" nel genere, che raccoglie solo 9 brani, di cui mi permetto di consigliare ad un ascolto più attento "Nothing was stolen", "I don't care if there' cursing", "Heaven, sittin down" e lo splendido brano finale "Los Angeles"

venerdì 12 novembre 2010

Prince - concerto Milano, 3 novembre 2010

Finalmente sono riuscito ad assistere ad un suo concerto: i suoi dischi sono sempre stati di qualità discontinua (nonostante ciò sono ormai un acquisto fisso, vista la grandezza del personaggio) ma avevo una gran voglia di godermelo dal vivo avendone sentito e letto un gran bene. Mercoledì scorso ho dovuto ammettere che Prince è un genio assoluto ed un trascinatore formidabile. Il piccolo grande uomo di Minneapolis è un grande iconoclasta: fare il soundcheck, con un pezzo di Sly & the Family Stone ed uno dei Jackson 5, appena prima di iniziare, a luci accese, e poi fare il terzo bis un quarto d'ora dopo che le luci si erano riaccese e la musichetta "andatevene pure a casa che abbiamo finito" si diffondeva negli altoparlanti, beh nessuno l'avrebbe immaginato! Ed il tutto dopo più di due ore e mezza di concerto!
L'inizio è fulminante e poi via via con il suo funk prediletto: 1999, Little Red Corvette, Rapsberry Beret, Cream, U Got The Look, ma poi il massimo con la mitica Purple Rain, sempre più bella. Una versione strepitosa, durata credo più di 15 minuti tra blues, funk, soul, schitarrate rock e chi più ne ha più ne metta.
Citando il blog Stereogram che ha scritto una recensione formidabile del concerto di Roma: "Prince è la versione negra di Bruce e Bruce è la versione bianca di Prince. Bruce è uno normale, ma con un dono speciale. Prince è un alieno. Uno che di normale non ha niente".
Prince non farci aspettare altri 8 anni per tornare.

Il boss in streaming...



ASA - Be my man

Chi mi conosce sa che non amo molto la musica etno. In effetti Asa (pronuncia asha) mi piace perchè le sue radici nigeriane le ha mitigate in un R&B tutto occidentale. Questo brano sembra proiettatosi direttamente dal soul Motown anni '60. Veramente brava.


sabato 6 novembre 2010

Weepies in concerto, Denver, USA

I coniugi Deb Talan e Steve Tannen si sono rimessi in tour per supportare il nuovo album "Be my Thrill" dopo 4 anni e due figli dal precedente lavoro. Ovviamente, trovandomi in loco per altri motivi, non potevo assolutamente esimermi dal partecipare al loro concerto al Gothic Theatre di Englewood, Denver. Il teatro è strapieno ed il popolo è assolutamente scatenato tanto che i nostri ne sembrano quasi stupiti, anche perchè la loro musica è per definizione la perfetta fusione di una semplicità melodica ed una poetica compositiva dolce e caldamente armoniosa.
Il loro folk-indie-rock è splendido ed anche l'ultimo disco, che in verità, ad un primo ascolto non aveva entusiasmato come i precedenti, ora è assolutamente da rivalutare sentita la versione live dei suoi migliori brani. Una musica assolutamente suadente ed adorabile, che ti scalda il cuore e ti riconcilia con la vita.

lunedì 11 ottobre 2010

Grinderman all'Atlantico Live


Grinderman è il progetto-playground di Nick Cave e alcuni dei Bad Seeds (Warren Ellis, Martin P. Cassey e Jim Sclavunos). In una recente intervista sul Guardian il buon Nicola Grotta ha infatti dichiarato che in questo progetto parallelo lui e i suoi degni compari cercano un luogo dove rilassarsi, lontano dagli obblighi di perfezione e compostezza richiesti da qualunque cosa esca con la targa "Nick Cave and the Bad Seeds". Dunque "Nick Cave and the Baddest Seeds"...
Cattivissimi perché scarni, tosti, ruvidi fino alla crudeltà. Ti artigliano fin dalle prime due battute di Mickey Mouse and the Goodbye Man e ti sventrano il corpo e l'anima fino alla fine, con una versione infinita di Grinderman, passando per Palaces of Montezuma, Heathen Child, Honey Bee e l'oramai mitica No Pussy Blues. Cassey and Sclavunos tengono insieme il caos organizzato con una ritmica degna del cantiere di un grattacielo. Lo spiritato cavernicolo Ellis fa da contraltare a un Cave-Mr. Hyde il cui sinistro carisma già dopo trenta secondi dall'apparizione sul palco pervade l'aria intrisa di sudore e odori e magnetizza un pubblico in adorazione che viene ripagato con ammiccamenti, high five, insulti e schizzi di sacra saliva.
Dopo un'ora e mezza si esce con la sensazione di essere stati scossi e maltrattati dal di dentro da una forza oscura, indefinibile, che ha messo a soqquadro tutte le nostre certezze emozionali, risvegliando i lupi mannari che credevamo addormentati per sempre in un angolo del subconscio.

sabato 9 ottobre 2010

John Lennon - Double Fantasy "Stripped down"

Un remix in genere sa molto di operazione solamente commerciale, ed in effetti un pò avrà contato anche questo. Tuttavia la riedizione di questo album è promettente perchè ci riporta alle atmosfere più genuine, senza rimasterizzazioni varie e postproduzioni che spesso da una melodia ne restituiscono una completamente diversa. Nel caso di Double Fantasy già l'originale era magnifico ma in questo caso la riedizione fa apprezzare meglio soprattutto la voce di John Lennon e nel caso di "Woman" anche la sua chitarra acustica.

lunedì 4 ottobre 2010

Neil Young - Le noise

Il disco è qui che mi guarda ma non so cosa dire: no so se ho ascoltato una boiata pazzesca od un disco seminale. Ho il timore, anzi la quasi certezza di ritrovarmi di fronte ad un nuovo Rust Never Sleeps ed allo scoramento per quelle parole, pronunciate in uno dei pochi brani acustici di quel lavoro, contro i suoi vecchi compagni di viaggio (CSN) : "a un certo punto mi annoiai e li lasciai lì..... per me loro erano solo un peso morto...... è molto meglio andare in giro senza quel peso addosso...." (evidentemente poi se ne deve essere pentito perchè in diverse occasioni è tornato a frequentarli anche musicalmente).
In realtà non riesco a sopportare i suoi continui sperimentalismi: dall'elettrico al punk, dal R&B al rockabilly, dal grunge al"rumore". Rumore come questo "le Noise" (francese immagino in onore alle sue origini canadesi). Nello Giovane dice di avere scritto questo suo ultimo lavoro in quattro notti di luna piena: saranno stati gli influssi astrali a fargli fare questi riffoni inquietanti e scorticati? Ebbene sì: non ce la faccio più a digerire le sue schitarrate abrasive.
Sono sconfortato e smarrito: siamo di fronte ad immondizia musicale od all'ennesimo colpo di genio ed è il sottoscritto che non capisce nulla? Sarà che lo amo troppo e lo vorrei sempre come piace a me, a ricordarmi i tempi che furono? Am I getting older?


domenica 3 ottobre 2010

Steve Winwood in concerto a Milano

Un artista che è riuscito ad essere il leader di tre delle band più significative nella storia della musica rock: prima nello Spencer Davis Group, poi nei Traffic e nella brevissima avventura dei Blind Faith, Winwood è riuscito a regalarci capolavori sia nel passato che nella sua carriera solista. In quasi 50 anni di carriera (è entrato nello Spencer Davis Group nel 1965!!) è riuscito ad essere ai massimi livelli nella musica rhythm&blues, progressive, rock psichedelico, folk-blues e pop: la sua caratteristica principale è stata proprio quella di mescolare influenze diverse dando alla musica una impronta profondamente blues legata alla sua voce inconfondibile.
Il concerto del 2 ottobre 2010 agli Arcimboldi di Milano non ha fatto che confermare la grandissima classe di Winwood. Nonostante la cattiva qualità dell'amplificazione (rimbombi ovunque ed anche un momento di imprevisto e non voluto "unplugged") e l'afflusso di spettatori, non sicuramente all'altezza dello spettacolo, i suoi successi snocciolati uno dopo l'altro toccando l'intero arco della sua carriera, dalle prime cose degli anni '60 fino ai ritmi quasi latini degli ultimi lavori, hanno fatto trascorrere in un attimo le quasi due ore di concerto. Tra le cose migliori la medley tra "the Low spark of the high heeled boys" e la magnifica "Empty Pages" e poi le trascinanti "Dear Mr. Fantasy", "Fly" e "Higher Love".
Grazie a Dasnibba per i filmati realizzati tra cui allego Mr Fantasy.


giovedì 23 settembre 2010

Ben Folds & Nick Hornby - Lonely Avenue

C'è la musica descritta e romanzata sui libri ma c'è anche la letteratura tradotta in musica. L'operazione Ben Folds e Nick Hornby è decisamente invitante: metter insieme l'autore dei mitici "Febbre a 90°" ed "Alta fedeltà" ed una delle icone pop-rock più moderne ed intelligenti. Nick Hornby aveva incluso Ben Folds tra gli autori di una delle "31 songs" del suo romanzo omonimo (il brano in questione era "Smoke") ed il nostro Ben ha deciso di ringraziarlo inventandosi un disco insieme “ho capito che musicare i testi di Hornby voleva dire trovare un modo di lasciare spazio alle sue parole, senza distrarre troppo l’ascoltatore. Perché, davvero, se le leggi sono bellissime. L’ultima cosa che volevo era fare delle canzoni, registrarle e poi rendermi conto che avrei preferito leggerle invece che ascoltarle”.
Ci sono voluti 12 mesi di lavoro praticamente tutto via telefono e mail insieme alla collaborazione dell'arrangiatore di Leonard Cohen e Rolling Stones per riuscire a musicare quei magnifici testi. Uno scrive i testi e l'altro la musica e via con le classiche melodie di Ben Folds, così semplici eppure così divertenti e così ricche di sarcasmo tanto da rendere impossibile non amarle. Da tempo non ascoltavo un disco di BF così solare e malinconico.
★ ★ ★ ★ (splendido)

In questo brano, "Things you think" non incluso nell'album di cui sopra, e suonato insieme ai Pomplamoose, Nick Horby ci dice "le cose che pensa": è tutto da ascoltare e da pensare...(e poi alla fine, da non perdere, maglietta dell'Italia!)

domenica 19 settembre 2010

Beatles for sale

Ringrazio Luca per le "chiavi di casa" e inizio la mia collaborazione parlando di un libro. Un libro del 2005 nel quale mi sono imbattuto alla fine di un concerto di un gruppo chiamato Savile Row... Fanno cover unplugged dei Beatles ovviamente.
In poco meno di 400 pagine, lo S.T.A.R.R. dei fab four ci racconta come andò la storia, da quando John compra la prima chitarra al concerto sul tetto degli studi di Abbey Road. Lo S.T.A.R.R. si chiama così perché trattasi non di Ringo, bensì del Supervisore Tutelare per Artisti di Rock'n'Roll, una sorta di entità semi-divina, incaricata di scoprire nuovi talenti e vegliare sulla loro ascesa al successo. Ed è proprio questa, per quanto bizzarra e a tratti esagerata, l'idea vincente del libro: inventarsi un personaggio aggiuntivo per far da narratore in soggettiva della storia, in modo da poterla raccontare in forma di romanzo invece che di saggio. E nella forma romanzo, comunque molto ben documentato, la storia dei Beatles diventa ancora più avvincente e coinvolgente. Io l'ho divorato in men che non si dica e ho capito molte cose in più della storia di quella che, dopo 40 anni che ascolto musica, resta ancora la mia band preferita.
L'autore si chiama Marco Bonfiglio ed è noto anche per aver scritto L'Odissea, l'Iliade e l'Eneide in prosa e per tutti, oltre che per essere membro dei Savile Row.

nuovo video di Badly Drawn Boy - Too many miracles

Video pazzesco per il singolo di BDB il cui disco è in uscita il 3 ottobre.


Supertramp in concerto a Verona

Devo confessare che mi aspettavo il peggio: Ray Davies che impedisce al co-fondatore Roger Hodgson di far parte del tour (atteggiamento molto in voga in Italia in questo periodo...), Hodgson che replica diffidando Davies dal suonare i brani scritti da lui (pur sapendo di non poterlo legalmente fare, visto che sono sempre firmati da entrambi), l'assenza di Dougie Thomson (bassista storico) in solidarietà con Hodgson, gli ultimi lavori a dir poco deludenti. Insomma non il massimo della serenità per la band e di conseguenza, qualche perplessità sull'esito dei concerti.
Ebbene no: il tour del quarantennale non è stato per niente una delusione, anzi. Dopo l'inizio un pò in sordina con Davies che manco si degna di salutare il pubblico infreddolito e bagnato dalla pioggia che prometteva di bagnare tutto il concerto. Un concerto di quelli veri con una band all'altezza e con l'aggiunta della sorpresa di Gabe Dixon (!), quello della band omonima di Nashville, alle tastiere ed alla voce. Inoltre il solito grande Helliwell al sax e Bob Siebenberg alla batteria (ed anche suo figlio Jessie ancora alle tastiere ed alla voce). La scaletta si è mossa avanti e indietro nel tempo, andando a toccare tutti i brani che nel corso della loro carriera hanno accompagnato la nostra vita: Gone Hollywood, Ain't nobody but me, Breakfast in America, From now on, Give a little bit, Downstream. Asylum, Rudy, It's raining again (durante la quale aveva perfino spesso di piovere....), Bloody well right, Take the long way home, Logical Song, Goodbye stranger. Il brano di maggior spessore, anche perchè francamente inatteso è stato senz'altro Another's Man Women, coinvolgente ed esaltante grazie alla infinita classe di Ray Davies. Poi i saluti finali con School, Dreamer e Crime of the Century, senza i quali francamente i 6000 dell'Arena non se ne sarebbero andati a casa.
Una grande nostalgia: qualche lacrima di gioia e di rimpianto per quello che con tutte le probabilità, viste le premesse, sarà l'ultimo grande tour dei mitici Supertramp.

domenica 5 settembre 2010

Segnalazioni in breve

Sono un pò in arretrato con le segnalazioni/brevi recensioni che posto sul nostro blog. Ormai sono troppi gli album su cui dovrei dilungarmi per cui ho deciso di fare un brevissimo riassunto di quelli che sono i lavori più belli degli ultimi due-tre mesi. Magari se qualcuno del blog ha voglia di lavorarci su ed integrarli o segnalare qualcos'altro è, come sempre, il benvenuto.

I Am Kloot - Sky at night
Prodotto da due membri degli Elbow si tratta dell'usuale malinconico folk arricchito però da un tessuto orchestrale e dalla solita grazia melodica e compositiva. Un album bellissimo, melodico e triste quanto basta. Il trio di Manchester ci ha preparato per l'arrivo dell'autunno..
voto ☆☆☆ (magico)

Ed Harcourt - Lustre
Come i Kloot anche Ed, dopo 10 anni, è arrivato al suo 5° album. Dopo un primo disco dichiaratamente ispirato al primo Tom Waits, con i successivi lavori se ne è via via allontanato sempre più, ricordando invece artristi come Rufus Wainwright, Damien Rice o Elvis Costello. Un rock intelligente con melodie memorabili ed evocative. Chi vuole ascoltare lo streaming si colleghi col suo website .
voto ☆☆☆ (grande classe)

Jackie Greene - Till the light comes
Viene dalla California ove fu scoperto da Phil Lesh, batterista dei Grateful Dead (mica male come biglietto da visita). E' forse il migliore esempio di una perfetta fusione tra Pop, Folk e Blues tradizionale e l'ascolto di ogni suo disco offre un senso di benessere e di soddisfazione. In questo caso i brani sono uno più bello dell'altro ed è difficile identificarne i migliori, il che, nell'era di iTunes, non è cosa da poco. Anche qui il consiglio è di ascoltarne qualche brano sul suo website www.jackiegreene.com .
voto ☆☆☆ (bellissimo)

Griffin House - The Learner
Negli ultimi anni apriva i concerti di Josh Ritter, John Mellencamp e Ron Sexsmith ed evidentemente ha messo a frutto il loro ascolto. Melodie fresche e densamente emozionali: potrebbe essere il nuovo Dylan o il nuovo Paul Simon per la grande classe e la immensa sincerità del suo folk-pop. Un disco da avere, senz'altro.
voto ☆☆☆☆1/2 (quasi perfetto)

Anton Corbijn: fotografie di Tom Waits


A fine mese uscirà (negli USA) anche il libro di fotografie Tom Waits 1977/2010. 220 pagine con le foto più belle di trent'anni di frequentazioni con Waits ed arricchite dai testi di alcune delle sue canzoni: insomma promette di essere il miglior libro da tenere bene in vista sul tavolino in salotto...

nuovo Neil Young in uscita a fine mese

In attesa del volume 2 degli Archives, programmato per il 2012, il nuovo singolo esce il 27 settembre, prodotto da Daniel Lanois, e si intitolerà "Le Noise". Verrà pubblicato in tutti i formati possibili: cd, vinile, iTunes ed anche in Blu-Ray (a fine novembre) ed in forma di app (gratuita) per iPhone/iTouch che fornirà una specie di copertina interattiva per chi scaricherà tramite iTunes. Per quanto riguarda i contenuti, solo un paio di brani acustici e gli altri (8 in tutto) decisamente elettrici. Randy Lewis del LA Times l'ha ascoltato in anteprima: chi vuole leggerne le impressioni vada sul link http://latimesblogs.latimes.com/music_blog/2010/08/neil-young-le-noise-daniel-lanois.html.

domenica 29 agosto 2010

Eels - Tomorrow Morning

Nono album di Mark Everett ("E"), a soli 8 mesi dal precedente, ed, a detta dello stesso autore, da inquadrare come conclusione della trilogia iniziata con "Hombre Lobo" ed "End Times" dall'abisso del quale quest'ultimo lavoro rappresenterebbe una sorta di rinascita/redenzione. A differenza dei precedenti si intravede un pò di ottimismo con Mark che si lascia andare a temi meno cerebrali (vedasi "Spectacular Girl" ed il suo video pubblicato poco fa sul sito) ed ad arrangiamenti sempre più minimalisti. Sicuramente un disco più rilassato rispetto ai due precedenti però l'impressione è che manchi qualcosa: forse che il nostro dà il meglio di sè quand'è depresso? Insomma un pò meno creativo del solito e leggermente ripetitivo, anche se sappiamo tutti che mr.E è un tipo piuttosto complicato e va accettato. Certamente non il suo disco migliore.
Voto: ☆☆☆ (discreto)

venerdì 27 agosto 2010

Bruce - The Promise:Darkness on the Edge of Town Story


Altri soldi da risparmiare.... comprare edizione deLuxe o solo il doppio "The Promise" con gli inediti?

Sony Music Press Release (http://www.sonymusicdigital.com/bruce-springsteen-the-promise/pages/5634215/)

Columbia Records To Release Bruce Springsteen’s ‘The Promise: The Darkness On The Edge Of Town Story’ Nov. 16

Box Set Includes 3CD/3DVD Package Of Remastered Album, Never-Before-Seen Studio & Live Footage, 80-Page Notebook, 21 Previously-Unreleased Songs, And An Extraordinary Documentary Film That Will Debut At The Toronto Film Festival Sept. 14 And On HBO Oct 7 Package Features Nearly Six Hours Of Footage, Including Classic 1978 Houston Performance, And More Than Two Hours Of Audio Columbia To Simultaneously Release ‘The Promise’ Double CD Complete Songs From Darkness On The Edge Of Town’s Lost Sessions.

Columbia Records will release Bruce Springsteen’s ‘The Promise: The Darkness on the Edge of Town Story’ on Nov 16. The Deluxe Package comprises over six hours of film and more than two hours of audio across 3 CDs and 3 DVDs. The media contents are packaged within an 80-page notebook containing facsimiles from Springsteen’s original notebooks from the recording sessions, which include alternate lyrics, song ideas, recording details, and personal notes in addition to a new essay by Springsteen and never-before-seen photographs. Containing a wealth of previously unreleased material, ‘The Promise: The Darkness on the Edge of Town Story’ offers an unprecedented look into Springsteen’s creative process during a defining moment in his career. ‘The Promise: The Darkness on the Edge of Town Story’ will additionally be released as a 3CD/3 Blu Ray disc set.

The set will be available as ‘The Promise,’ an edition which consists of only the unheard complete songs on two CDs or four LPs, along with lyrics and the new essay by Springsteen.

Nuovi Dylan ad ottobre

Escono ad ottobre un nuovo episodio della serie "The bootleg series. vol.9 - The Witmark demos" (doppio CD) con 48 demos originali registrati dal 1962 al 64 (15 inediti assoluti!) ed un cofanetto con i primi 8 album mono rimasterizzati (340$). Roba da completisti o feticisti? So già che qualcuno di mia conoscenza comincerà a risparmiare...

giovedì 26 agosto 2010

Tom Petty - Mojo

Dopo la pubblicazione nel 2009 della splendida antologia Live e dopo 8 anni dal precedente lavoro con gli Heartbreakers, Petty torna alla grande ed all'insegna del blues vintage. Un disco diverso dai precedenti, in cui non ci sono le orchestrazioni di "the last DJ" ma neanche il suo sound più caratteristico. In un'intervista al Chicago Tribune dice This is a record we couldn’t have made in the ’70s and ’80s because we weren’t really good enough as musicians. We’re using our age as a plus in this sense, in that we’ve become better musicians.. "Something good coming" ricorda Springsteen, splendida "Good enough" com la chitarra di Mike Campbell in grande spolvero eche sembra essere la summa dei suoi ultimi 10 anni di lavoro. Un disco che cresce mano a mano con gli ascolti.
★ ★ ★ ★ (bellissimo)

Vecchio video di Bjork

Oggi mi è tornato in mente questo vecchio video di Bjork, forse il più bello dei suoi (peraltro sempre geniali). Si svolge come un brevissimo film facendoci riflettere su come tutti noi in fondo non siamo altro che personaggi nella nostra stessa vita: siamo noi a recitare la nostra vita o sono altri che ci impongono un copione da recitare? Bah: queste riflessioni filosofiche mi fanno venire il mal di testa...


lunedì 23 agosto 2010

nuovo Eels

Domani esce il disco nuovo degli Eels. In attesa del loro concerto all'Alcatraz a metà settembre ecco il primo video tratto dall'album.

EELS Spectacular Girl from TOMORROW MORNING - out 8.24.10

EELS | Video musicali MySpace

nuovo Sufjan Stevens


Disponibile in streaming il nuovo EP "All delighted people" all'indirizzo Sufjanstevens.bandcamp.com.
Il disco, che comprende otto nuove canzoni, è disponibile in forma Mp3 in vendita sul sito http://asthmatickitty.com/.
Una versione "fisica" del disco è attesa per fine anno.

domenica 22 agosto 2010

Phil Collins: video dal nuovo album in uscita.

Non so cosa aspettarmi dal nuovo di Phil Collins. In effetti sono un pò scettico però qui non è niente male (grazie a Fabius per segnalazione).

giovedì 29 luglio 2010

Stevie Winwood in Italia


Appena terminato il tour negli USA insieme a Santana, Steve Winwood terrà due concerti in Italia nel corso del prossimo mese di ottobre: l'artista sarà di scena il prossimo 2 ottobre al teatro degli Arcimboldi di Milano ed il giorno successivo all'Accademia Santa Cecilia di Roma. Grandissima occasione per vederlo!

Buone vacanze!


Per qualche tempo me ne andrò in vacanza al mare. Ovviamente l'iPod è carico di dischi nuovi per cui se sono ispirato (e se i miei figli mi danno tregua) magari qualcosa ve la racconto.
Buone vacanze a tutti!

sabato 17 luglio 2010

CSN a Milano: recensione del concerto.


Sono passati 44 anni da quando Graham Nash si presentò a casa di David Crosby, portatovi da Cass Elliott (Mamas&Papas): Crosby a quei tempi era ancora nei Byrds mentre Nash era la colonna degli Hollies, in Inghilterra. Da quel primo incontro l'amicizia si è consolidata ed i due (insieme ovviamente a Stills e Neil Young) sono stati i protagonisti incontrastati della scena West Coast degli anni '70, insieme a Jefferson Airplane e Grateful Dead.
Il nostro affetto verso di loro è rimasto immutato da allora e la prova l'abbiamo avuto allo splendido concerto di venerdì 16 luglio 2010, presso l'arena Civica di Milano. In un caldo africano (Crosby si è piazzato per l'intero concerto di fronte ad un ventilatore che gli sparava aria a tutto andare) e nel solito tripudio di zanzare, l'Arena era strapiena. C'era chi sventolava le copertine degli album storici, chi portava magliette dal dubbio gusto pop anni'70, chi agitava la testa quasi fosse ad un concerto degli Iron Maiden, chi cantava a memoria ed all'unisono i testi delle loro canzoni ed infine chi non smetteva mai di fare foto (ebbene sì, ne ho fatte anch'io, ma solo all'inizio..) quasi per cercare di fermare il tempo e le emozioni.
L'inizio è di quelli fulminanti: Woodstock, Military Madness (dal primo disco di Nash del 1971), Long Time Gone (sempre più blues), Bluebird (dei Buffalo Springfield), Marrakesh Express e Southern Cross. Poi ancora Long may you run, in cui per la verità manca decisamente la voce di Neil Young, e le magnifiche e, per certi versi, ancora moderne Deja Vu e Wooden Ship alla fine delle quali Nash continua a chiamare l'ovazione per il suo amico di sempre, David Crosby. Dopo un breve intervallo si cimentano in qualche cover: Norwegian Wood, Ruby Tuesday, Girl from the North Country (bella), Midnight Rider (degli Allman Brothers) e Behind Blue Eyes (anche questa molto bella), poi ancora altri grandi successi: In your name, Delta (assai commovente), Cathedral, Guinnevere, Our house (dedicata alle mogli), la stupenda Almost Cut my Hair, Love the One you're with, Teach Your Children.
Crosby ha ancora una voce magnifica e Nash è il solito trascinatore ed istrione sul palco, Stills era senza voce ma per fortuna le dita, quelle, le ha mosse bene sulle chitarre, anche se qualche assolo non gira proprio per il meglio (e pensare che è il ragazzino della band, solo 65 anni contro i 67 di Nash ed i 69 di Crosby). In conclusione un ottimo show in cui la setlist era quanto di meglio potessimo attenderci (ok non c'erano Darkstar, Shadow Captain e Chicago ma non si poteva avere tutto) ed in cui i tre hanno stupito per la loro carica e per la classe immutata dopo 40 anni e oltre di sodalizio.
I tre sembrano stupiti dell'affetto del pubblico e cercano anch'essi di godersi l'emozione degli applausi e delle nostre urla di devozione e di gioia. CSN: l' Italia vi ama.

giovedì 15 luglio 2010

CSN a Milano: i pezzi che vorremmo sentire.

Li avevamo visti insieme recentemente al concerto per il 25° anniversario della Rock'n'roll Hall of Fame, al Madison Square Garden di New York. In questo concerto saranno accompagnati dal mitico Joe Vitale (storico batterista della band), Robert Glaub al basso e Todd Caldwell alle tastiere. Sarà anche l'occasione per sentire in anteprima alcune cover che stanno registrando per un album previsto a fine anno.
Ma quali sono le canzoni che vorremmo sentire più delle altre?

WOODSTOCK (1970). La scrive Joni Mitchell che piange da sola, nella sua camera di albergo a New York, perchè non si era potuta recare di persona al mitico festival omonimo del 1969 (c'è chi dice che la colpa sia stata di James Taylor che avrebbe dovuto accompagnarla ma che era andato a sbattere in motocicletta dalle parti di Martha's Vineyard, la sua abitazione dell'epoca; altri dicono che era stato il suo manager, pirla, a convincerla a scegliere un'apparizione ad uno show televisivo a suo dire maggiormente conveniente per la sua carriera). La versione di JM è più scarna: questa di CSN è un trionfo musicale.

LONG TIME GONE (1969). Scritta da Crosby: quando erano in studio di registrazione non riuscivano proprio a trovarne un arrangiamento ben fatto. Fu merito di Stills (che ci lavorò tutta la notte) se uscì questo capolavoro in cui per la prima volta la voce del Croz dà il massimo dai tempi dei Byrds.

ALMOST CUT MY HAIR (1970). In assoluto una delle mie preferite. Un blues scritto, sempre da Crosby, subito dopo la morte della sua fidanzata Christine Hinton in un incidente d'auto: a causa di quell'evento iniziò a fare grande uso di cocaina, rovinandosi la carriera e la salute. Rappresenta un grido di dolore e di speranza, nonostante tutto: "quasi mi tagliavo i capelli" cioè "stavo quasi per perdere ogni speranza". Tratto da Deja Vu, album pietra miliare della storia della musica: se non l'avete, uscite subito ed andate a comprarvelo.

WOODEN SHIPS (1969). Scritta da Crosby insieme a Paul Kantner (Jefferson Airplane). Altra canzone della non violenza: tratta di sopravvissuti ad un'esplosione atomica che, saliti su una barca di legno, abbandonano il resto dell'umanità e cercano di tornare ad un tempo di pace e di libertà. In risposta a questo pezzo, Jackson Browne scrisse "For everyman" per cantare di tutti quelli lasciati a terra....(lo so che è difficile da credere ma è proprio così).

E poi vorrei sentire anche Marrakesh Express, Deja Vu, Our House, Immigration man, Guinnevere, Darkstar, Shadow Captain, Teach your Children (questa la faranno di sicuro).

Buon concerto!

Bob Dylan si è bevuto il cervello


Rock Fans Outraged As Bob Dylan Goes Electronica



NEWPORT, RI—Audience members at the Newport Rock Festival were "outraged" Monday when rock icon Bob Dylan followed up such classic hits as "Like A Rolling Stone" and "Maggie's Farm" with an electronica set composed of atonal drones, hyperactive drumbeats, and the repeated mechanized lyric "Dance to the club life!" "We came here to see the authentic Dylan, the one with the Stratocaster guitar and signature wild blues-rock band behind him," audience member Robert Hochschild said. "Then he walks out with these puffy headphones, some turntables, and a laptop? The guy's a Judas." When asked later about his musical transformation by reporters, Dylan said he had nothing to say about the beats he programs, he just programs them.

sabato 10 luglio 2010

Mark Knopfler in concerto

Ho cercato in rete notizie se Knopfler soffre di qualche malanno: l'impressione che dava sul palco di Piazzola sul Brenta, infatti, era di essere un pò troppo compassato, pur nella sua infinita classe. Un paio di anni fa a Mantova mi sembrava un altro: non che sia uno che abbia mai amato saltare da un punto all'altro del palco però ieri MK era più statico del solito; spesso seduto su uno sgabello a centro palco, lasciava l'unica nota di spettacolo ad una telecamera montata direttamente sulla chitarra.
In effetti sembra che soffra di una specie di neuropatia :"The former Dire Straits frontman explained to audiences that he had been having treatment for a trapped nerve in the back, and acquired the chair to aid his recovery. His doctor has apparently given him a clean bill of health, but Knopfler likes the chair and he’s decided to stick with it" (Telegraph, june 2 2010). Alla fine credo sia anche l'effetto del numero di esibizioni che sta facendo ultimamente (ne ho contate 23 nel solo mese di luglio...e poi, insomma, vorrei vedere voi a 61 anni).
Meno male che le dita le muove ancora con infinita scioltezza per cui chissenefrega. Ed in effetti il suo caratteristico "fingerstyle", quel pizzicare la chitarra quel tanto che basta per orientare la melodia nella maniera più efficace, è la sua specialità. Il tutto in funzione di un concerto dalle sonorità per lo più folk, con una preponderante componente data dai fiddle irlandesi (grandiosi i due musicisti scozzesi), dai flauti e dalla fisarmonica, così come dettato dal suo ultimo lavoro ed album di riferimento per questo concerto, il magnifico "Get lucky". Il lavoro pesante, il supporto sonoro ai suoi virtuosismi, si affidano alla ritmica di Richard Bennet ed alle tastiere di Guy Fletcher e Matt Rollings.
Insomma anche se era seduto su uno sgabello e ci è sembrato un pò invecchiato, è stata sempre una grande emozione, per noi vecchi nostalgici e ragazzini nel cuore, ascoltare un maestro del rock.

Scaletta (approssimativa ed in sicuro disordine, per quello che ricordo):
1. Border Reiver
2. What it is
3. Sailing to Philadelphia
3. Prairie wedding
4. Romeo & juliet
5. Sultans of swing
6. Done with Bonaparte
7. Hill farmer's Blues (fantastica)
8. Marbletown
9. Telegraph Road
10. Monteleone
11. Brothers in arms
12. So far away

13. BIS: Piper to the end

venerdì 18 giugno 2010

Bruce Springsteen - Live in Hyde Park (aggiornamento)


Il concerto di Bruce Springsteen & The E Street Band registrato a Londra il 28 giugno 2009 esce in doppio dvd e blu-ray il 29 giugno.

Si tratta di un viaggio “epico” (come lo ha definito ilLondon Times) ed entusiasmante di tre ore attraverso l’America di Springsteen, un meraviglioso film-concerto di 172 minuti contenente 27 brani.

L’Independent ha così recensito il concerto:

“Ha stregato un pubblico di ben 50.000 spettatori…Fradicio già al secondo pezzo, lancia le chitarre ai roadie col vigore di un frontman di un terzo della sua età e cammina per la passerella verso i suoi fan per raccogliere le loro richieste: l’intensità di Springsteen è stata sorprendente dalle prime, potenti note cantate fino all’ultimo accordo pestato”.

Come contenuti speciali ci sono le immagini di “The River” a Glastonbury il 27 giugno e il video di “Wrecking Ball” in versione integrale, girato al Giants Stadium del New Jersey.

Brano degli Eels in download gratuito









domenica 13 giugno 2010

The lamb lies down on Broadway

Nel 1974 Peter Gabriel aveva ormai le idee chiare: aveva deciso di lasciare i Genesis per sperimentare liberamente nuovi percorsi musicali. Per un'ultima volta decide però di dedicarsi completamente ad un nuovo progetto, una sorta di concept album sul modello delle opere rock di Who ("Tommy" e "Quadrophenia") o dei Kinks ("Arthur"). Del resto la loro musica si era sempre dimostrata molto "teatrale" e dopo il capolavoro "Selling England by the Pound" (eccellente ma sicuramente molto "manierista") aveva deciso di realizzare un grande spettacolo da tramandare ai posteri come sommo paradigma dei Genesis. Per la verità anche Rutherford stava pensando alla stessa cosa ed aveva ideato una sorta di trasposizione musicale del Piccolo Principe. Dopo un pò di discussione (Gabriel fece notare che insistere su un ennesimo lavoro di stampo favolistico avrebbe potuto essere stucchevole) alla fine vinse l'agnello.
Il gruppo prende in affitto una casa a Headley Grange e Gabriel, in estasi creativa, decide di estraniarsi completamente dai suoi compagni dedicandosi alla stesura di un testo su di un immigrato portoricano ("Rael") che vive a New York, ai margini della vita e della società. Gli altri 4 si dedicano solo alle musiche e, siccome i tempi di Gabriel si protraevano, Tony, Mike, Steve e Phil insieme scrivono talmente tanta musica da permettere addirittura un doppio album.
Ne esce un disco che non è sbagliato definire un capolavoro assoluto: un insieme di invenzioni sonore e di brevi musiche di grande bellezza. Anche la band è al meglio: Hackett si cimenta in suoni sperimentali e quasi hard rock ("Liliwhite Lilith"), Banks tira fuori una serie di suoni sperimentali accanto ai soliti accordi commoventi, Collins e Rutherford imprimono una base ritmica solida. Ma soprattutto Gabriel tira fuori un'interpretazione vocale mirabolante, mai più raggiunta neanche nei suoi successivi lavori da solista. Un disco che fa fare al gruppo un deciso passo in avanti rispetto ai coevi ELP, Jethro Tull o Yes. In assoluto uno dei migliori lavori del rock inglese degli anni '70.
Il tour comprenderà 102 date tra il novembre 1974 ed il maggio 1975: non esistono purtroppo registrazioni di quei concerti se non piccoli frammenti reperibili qua e là durante i vari concerti. L'unico modo di viverlo è partecipare alla rielaborazione che i Musical Box ne fanno durante i loro concerti (e per la quale sarò eternamente grato a Fabius di avermi trascinato ad assisterla).
Il 18 agosto 1975 Peter Gabriel annuncia il suo divorzio dai Genesis.

martedì 8 giugno 2010

Concerti e euro

Che sia il segno di un limite ormai oltrepassato? Ticketone ha messo in svendita a metà prezzo la platea bassa (alcune poltrone costano 150 euro) per il concerto di BB King agli Arcimboldi. La spesa per i concerti è diventata esagerata: ormai è difficile riuscire a vedere un concerto per meno di 100 euro (in un posto decente, non necessariamente in prima fila!). Peter Gabriel e Stevie Wonder a più di 100 euro, Supertramp e Mark Knopfler a poco meno.
Appena tornato da Londra dove, per la verità, non esiste che l'imbarazzo della scelta, a questo punto proporrei un Ryan Air a 50 euro A/R: i prezzi sono decisamente più abbordabili nonostante la sterlina (questa sera non mi sarei perso John Grant a 13 sterline al Jazz Cafè...). Ed anche con un paio di pinte di Guinness di contorno!
Immaginate di essere là e gustatevi John Grant e la sua "regina di Danimarca": mi piace sempre di più...

lunedì 31 maggio 2010

Jackson Browne & David Lindley - Love is strange

Insieme li ricordiamo per la collaborazione nel magnifico Running on Empty e per l'inarrivabile "Stay", pezzo che, pur non essendo farina del loro sacco, è senza ogni dubbio, il brano più commercialmente rinomato di JB. Nel 2006 si sono ritrovati in un tour spagnolo e questo doppio album dal vivo è la testimonianza dei momenti più riusciti della tournee. Niente di speciale per la verità, e niente che aggiunga qualcosa alla grande stima che abbiamo verso entrambi. L'impressione è che si siano molto divertiti insieme e, come facevamo noi quando cercavamo di registrare un concerto a scopo di souvenir, anche loro hanno probabilmente pensato di immortalare questo ricordo. Bisogna un pò lasciarsi andare e cercare di immaginarli sul palco a rincorrersi con gli assoli di chitarra, impreziositi dai flauti, dalle percussioni e dalle armonie vocali di ospiti spagnoli chiamati via via sul palco. Un album sicuramente non indispensabile anche per chi ama Jackson Browne.
Voto: ☆☆ (save your money)

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