domenica 17 aprile 2011

SELAH SUE (2011) Selah Sue

Appuntatevi questo nome, perché ha tutti i numeri per irrompere nel mercato. Dal paese più piovoso e triste d’Europa, il Belgio, giunge all’esordio questa ventunenne di bella presenza e grande personalità, con un disco prezioso e baciato dal sole della Giamaica. Muovendosi lungo il solco tracciato da Erykah Badu, con una voce che ricorda Amy Winehouse, più soul di Adele ma meno pop di entrambe e lontano da tentazioni jazz alla Me’Shell Ndegeocello, la cifra stilistica di Selah Sue è quella di un raggamuffin che può rimandare a quanto fatto anni fa tra i colleghi maschi da Apache Indian o più recentemente da Matisyahu.

La prima metà del disco, votata ad un raggamuffin/R&B orecchiabile, caldo ed insieme elegante è un capolavoro, che si placa perdendo incisività in una seconda parte “solo” buona, virata al white soul (si ricorda di essere pur sempre bianca!). Ma ovunque si peschi nel mazzo, tra ritmi vivaci e melodie catchy, si è certi di un risultato brillante, colorato, ispirato.

Preferite: This World, Raggamuffin, Black Part Of Love

Voto Microby: 8.6/10

3 commenti:

lucaf ha detto...

Il mio animo soul mi fa piacere di più proprio la seconda parte.....anche se "This World" mi ricorda, con piacere, qualcosa dei Portishead.

microby ha detto...

Certo che sei anche tu musicalmente onnivoro! Bello confrontarsi su generi anche molto diversi fra loro: quando la musica è bella, non ce n'è, lo è che sia bianca o nera, innovativa o tradizionale... Se ti piace più la seconda parte, vuol dire che sei proprio innamorato (ghèl dìghe à la tò moér!): beh, Summertime è proprio stracciamutande... Comunque cominciare la giornata con This World mette allegria!

lucaf ha detto...

Mi fanno impazzire l'arpeggio di "Mummy" e poi il grande Cee-Lo Green in "Please"...

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