venerdì 1 aprile 2011

BEADY EYE (2011) Different Gear, Still Speeding

BEADY EYE (2011) Different Gear, Still Speeding

Ma che sorpresa Liam! Quando t’aspetti che, lontano dalla chioccia-Noel, il fratellino antipatico e presuntuoso mostri tutti i suoi limiti, ecco invece che ti stupisce soprattutto con la qualità che nessuno gli riconosceva: quella della scrittura. Perché se sulla perizia tecnica nessuno avrebbe potuto eccepire (anche il resto degli Oasis è come al solito inappuntabile), e sugli arrangiamenti il mestiere avrebbe potuto sopperire ad idee non proprio originali (sembra di ascoltare “semplicemente” l’ultimo disco degli Oasis…), a fare la differenza è la bontà delle canzoni, non inferiore ad ogni altro album del gruppo-madre successivo a What’s The Story

E così, lungo uno schema cui ci aveva abituato (bene) il fratellone Noel, ecco inseguirsi le varie anime dei Beatles, tra rock’n’roll lennoniani (Beatles and Stones, Bring The Light), ballate maccartiane (For Anyone, Kill For A Dream, The Beat Goes On), in simbiosi nella Standing On The Edge of Noise (a chi non ricorda Get Back?).

Non mancano le solite lungaggini (Wigwam, The Morning Son) che avevano reso i loro albums precedenti (da Standing On The Shoulder of Giants in poi) solo buoni anziché eccellenti, ma complessivamente siamo di fronte ad un lavoro decisamente ispirato, e non solo per l’effetto-sorpresa.

Preferite: Millionaire, The Roller, The Beat Goes On

Voto Microby: 7.9/10

1 commento:

lucaf ha detto...

I Beady Eye mi hanno stupito e positivamente colpito. Sembrano i migliori Oasis scrollatisi di dosso la pesantezza degli ultimi lavori. Ogni brano è di qualità (sei troppo severo su "Wigwam" e "The morning sun": personalmente li trovo coinvolgenti e di grande spessore). La mia classifica è 4 stelle 1/2.

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