JOAN AS POLICE WOMAN (2011) The Deep Field (Da ottima cantautrice piano-voce Joan Wasser evolve, con accenti soul, atmosfere notturne, arrangiamenti complessi e caldi ma non difficili, nel suo album migliore ad oggi) 8.1/10
KATE BUSH (2011) 50 Words For Snow (La popstar inglese sembra aver definitivamente abbandonato sia il pop che il ritmo nel corso del nuovo millennio, a favore di un art-rock atemporale degno allievo di David Sylvian/Ryuichi Sakamoto, ma a tratti mèmore della scuola di Peter Gabriel. E di pari qualità) 7.7/10
LAYLA ZOE (2011) Sleep Little Girl (Per la stampa canadese la giovane blues-singer è “The Reincarnate of Janis Joplin”: rossocrinita, lentigginosa, ipertatuata, voce roca e aggressiva, potente presenza scenica, a Toronto nota come “Darling of The Blues”, al quinto album in studio conferma che tale fama è meritata) 7.7/10
MAE MOORE (2011) Folklore (Il maggiore difetto dell’album della canadese Mae Moore, per nulla folk a dispetto del titolo, consiste nel fatto che Joni Mitchell e Rickie Lee Jones sono venute prima. Altrimenti per scrittura ed arrangiamenti siederebbe al fianco di Court And Spark e di Pirates) 7.5/10
ME’SHELL NDEGEOCELLO (2011) Weather (Accantonato il jazz-funk-rock degli ultimi lavori, l’artista statunitense si rituffa nella sua specialità, il nu-soul insieme dolente e cerebrale, ora venato pop, al solito di gran classe, ma penalizzato dalla produzione di Joe Henry –o dai natali teutonici della nostra?-- che lo rende statico ed algido, soprattutto nei brani melodici) 7.1/10
SOPHIE BARKER (2011) Seagull (Terza prova per la cantautrice londinese, orientata ad un pop morbido, elegante e raffinato, in debito con Dido e gli Zero 7 di cui era cantante. Graziosa ma non una fuoriclasse) 6.9/10